BIRKENAU: UN LUOGO, MILLE EMOZIONI


















Una volta entrati abbiamo visitato l’interno di alcune delle baracche ricostruite appartenenti alla sezione maschile. Per prima cosa abbiamo visitato i dormitori dove i prigionieri cercavano invano di riposare stretti in cuccette di legno che contenevano dai sei ai dieci prigionieri l’una. Successivamente ci siamo recati nella baracca in cui erano contenute le latrine che potevano essere utilizzate due volte al giorno e che costringevano i detenuti alla privazione di privacy e comfort.


























La nostra visita è poi proseguita con una camminata verso la sauna accompagnata da brevi aneddoti toccanti tra cui quello circa il ritrovamento di un vagone, oggi presente sui binari di Birkenau, da cui scese un prigioniero che fu bastonato a morte mentre cercava disperatamente di recuperare la propria Bibbia dalla valigia. Questo vagone fu tempo dopo ritrovato da un parente della vittima che, in memoria del defunto, lo fece riportare a Birkenau.






Arrivati alla sauna i prigionieri venivano fatti spogliare e registrare, dopo una prima ispezione essi venivano disinfettati e fatti lavare in apposite docce. Tutti, sia donne che uomini, venivano rasati. Ora quella stanza è stata occupata da grandi tabelloni con foto appartenenti alle vittime e ai loro famigliari ritrovate nelle valigie.
La visita si è infine conclusa con una cerimonia per la commemorazione al monumento internazionale tenuta da vari rappresentanti e studenti che, ancora una volta, hanno invitato alla memoria e alla sensibilizzazione circa avvenimenti che, come la Shoah, non devono ripetersi.
                 
                                                                                                               Anna Fatima Pasqual

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