BIRKENAU: UN LUOGO, MILLE EMOZIONI
Sabato 24 marzo 2018, in occasione del
progetto “In treno per la memoria” organizzato dai comitati
lombardi CIGL, CISL e UIL ci siamo dedicati alla visita di due dei
maggiori campi di concentramento e sterminio presenti in Polonia,
ovvero Auschwitz1 e Birkenau. In seguito alla visita di Oświęcim e
al pranzo, tenutosi in un ristorante lì vicino, ci siamo recati a
Birkenau dove, grazie ad una guida del posto e ad una traduttrice che
ci ha accompagnato per tutto il viaggio, ci sono stati mostrati
alcuni dei luoghi in cui gran parte dello sterminio ebraico, e non
solo, ebbe luogo. La prima cosa che risalta, appena entrati, è
l’immensità di questo campo di sterminio che misura circa trenta
volte Auschwitz e che, circondato solo da betulle (che danno il nome
al luogo) e baracche, incute angoscia e timore. Birkenau, non a caso,
è il più grande campo di concentramento esistito che contava più
di 100 mila prigionieri divisi tra maschi e femmine in diverse zone
dell’area. L’entrata principale del campo coincide inoltre con il
passaggio dei binari che, percorrendo chilometri di strada, portarono
le vittime direttamente al suo interno.
Una volta entrati abbiamo visitato l’interno di alcune delle baracche ricostruite appartenenti alla sezione maschile. Per prima cosa abbiamo visitato i dormitori dove i prigionieri cercavano invano di riposare stretti in cuccette di legno che contenevano dai sei ai dieci prigionieri l’una. Successivamente ci siamo recati nella baracca in cui erano contenute le latrine che potevano essere utilizzate due volte al giorno e che costringevano i detenuti alla privazione di privacy e comfort.
La nostra visita è poi proseguita con una camminata verso la sauna accompagnata da brevi aneddoti toccanti tra cui quello circa il ritrovamento di un vagone, oggi presente sui binari di Birkenau, da cui scese un prigioniero che fu bastonato a morte mentre cercava disperatamente di recuperare la propria Bibbia dalla valigia. Questo vagone fu tempo dopo ritrovato da un parente della vittima che, in memoria del defunto, lo fece riportare a Birkenau.
Arrivati
alla sauna i prigionieri venivano fatti spogliare e registrare, dopo una prima
ispezione essi venivano disinfettati e fatti lavare in apposite docce. Tutti,
sia donne che uomini, venivano rasati. Ora quella stanza è stata occupata da
grandi tabelloni con foto appartenenti alle vittime e ai loro famigliari
ritrovate nelle valigie.
La visita si è infine conclusa con una cerimonia per la commemorazione al monumento internazionale tenuta da vari rappresentanti e studenti che, ancora una volta, hanno invitato alla memoria e alla sensibilizzazione circa avvenimenti che, come la Shoah, non devono ripetersi.
La visita si è infine conclusa con una cerimonia per la commemorazione al monumento internazionale tenuta da vari rappresentanti e studenti che, ancora una volta, hanno invitato alla memoria e alla sensibilizzazione circa avvenimenti che, come la Shoah, non devono ripetersi.
Anna Fatima Pasqual
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