FILM-DOCUMENTARIO di Marco Paolini-AUSMERZEN
AUSMERZEN - Vite indegne di essere vissute
Questo monologo tratta non solo il tema dello sterminio, ma riflette anche
sull’Aktion T4. Da essa emerse il programma nazista di
eugenetica che prevedeva la soppressione o la sterilizzazione di persone
affette da malattie genetiche, inguaribili o colpite da disabilità fisiche, al
fine di evitarne la trasmissione, attraverso l'ereditarietà del patrimonio
genetico, alle generazioni future.
Le pratiche eugenetiche e soprattutto il razzismo sono state alla base
nel nazismo europeo e hanno contributo alla persecuzione degli ebrei.
Le radici storiche della soluzione finale contro gli ebrei risalgono
alla Germania degli anni della seconda guerra mondiale, un periodo storico nel
quale i tedeschi, per affermare la loro ideologia e difendere il mito della
razza ariana perfetta, decisero di eliminare i più deboli, i diversi, con la
collaborazione attiva dei medici di famiglia, delle ostetriche, degli
psichiatri.
La storia di uno sterminio di massa inizia con Aktion T4, un operazione
avvenuta ancora prima dei campi di concentramento in una sede di Berlino, nella
strada dello zoo, dove 300 000 vite vennero stroncate, sotto gli occhi di
tutti.
I nazisti crearono
numerosi luoghi in Germania per “sanare e curare”, chiamati "zone di
epidemie", che inizialmente sembravano degli ospedali psichiatrici. In un
paese considerato idilliaco, come la Germania, questi istituti si trovavano in
condizioni gravissime. Ben presto i cittadini si resero conto che lì venivano
sterminati esseri umani, massacrati sistematicamente e usati come cavie.
Dopo la Belle époque, in un'epoca di progresso e sviluppo, di
esposizioni e grande entusiasmo, si svilupparono teorie importantissime come la
teoria della relatività di Einstein. Ma anche le teorie razziste trovarono,
proprio a fine Ottocento, conferma nella scienza, in quanto la razza pura
ariana, secondo i tedeschi, era evoluta rispetto agli altri popoli. La scienza
privò così i nazisti di ogni dubbio. Sostennero il nazismo molti intellettuali
come Charles Darwin e Konrad Lorenz. Galton, cugino di Darwin, contribuì alla
pratica dell'eugenetica, che aveva come fine la nascita di individui perfetti
(dal mito dell’Übermensch di Nietzsche) per migliorare la razza umana.
I nazisti scelsero di impedire a chi era “sbagliato” di riprodursi: tutto
ciò spesso col consenso del progresso scientifico, che cresceva sempre di più in
un mondo di sviluppo. Questo miglioramento degli uomini era basato su un
presupposto di sterminio, sulla selezione dei caratteri voluti o non voluti.
Con il "Mein Kampf" nel 1925 Hitler espose la sua ideologia e
il suo progetto di difesa della nazione. I nazisti credevano di avere il permesso
di annientare vite, che non erano degne di essere vissute. Inoltre il razzismo,
trovando conferme scientifiche, si affermò rapidamente nella storia, con il
regime totalitario nazista.
I manicomi nacquero in questi anni in Francia e si diffusero in tutta
Europa: erano delle vere e proprie piccole città di confinamento, simili a dei
ghetti. Considerati un passo avanti per la società, in quanto unica possibilità
di vita per alcune persone, presto si trasformarono in Germania in vere e
proprie comunità di sterminio.
Nelle scuole venne insegnato l'odio, i più deboli rappresentavano un
peso e un costo per lo Stato. I tedeschi volevano l'esecuzione precisa di un
programma, ossia l'eliminazione dei cittadini inaccettabili dal punto di vista
genetico. L'idea di Hitler si era fatta politica: le persone in carico alla
società divennero un peso, non più una risorsa.
Con l’abolizione dei partiti e la supremazia del potere di Hitler venne
annientata anche la democrazia. Vennero emanate leggi sull'ereditarietà e sulla
sterilizzazione, per “pulire” il sangue di una razza, di una nazione. Hitler
attuò una grande propaganda per influenzare l'opinione pubblica, anche
attraverso manifesti che riportavano scritte razziste, ad esempio "Uomini
sani che si devono prendere cura di mostri", "Eliminare chi rallenta
la marcia".
L'eugenetica era così diventata il nucleo fondativo del partito, al di
là dei principi della morale.
Marco Paolini racconta la storia di un contadino che aveva un figlio
primogenito disabile e mandò una lettera di supplica per chiedere al capo della
nazione, Hitler, di sottoporlo alle pratiche di cura. Hitler inviò il suo
medico Karl Brandt a fare un'iniezione al bambino.
Si creò una vera e propria segreteria di stato, Leonardo Conti, il capo
dei medici del Reich, fece emanare nel 1939 una circolare privata in cui si
chiedeva ai medici e infermieri di segnalare chi è malato mentalmente o
fisicamente o chi ha malattie ereditarie (come se fossero una colpa).
Questa missione diventò il centro del programma politico. La sede del
comitato era in una palazzina sequestrata ad un ebreo a Berlino, dove arrivano
tutte le segnalazioni (progetto T4).
Ai fini di un miglioramento della macchina amministrativa tedesca,
Hitler chiese uno sforzo collettivo alla nazione per ridurre la spesa dello
stato per curare i più deboli. Le nuove tecnologie e l'industria chimica
vennero soprattutto impegnate in questo campo: si crearono psicofarmaci sempre
più potenti. Si passò poi dalla sterilizzazione all'eutanasia, vennero inviate
al comitato di analisti numerose liste con i nomi delle persone improduttive,
inutili e inguaribili.
Senza curarsi della sofferenza delle persone, vennero creati luoghi per
uccidere, per "fare pratica". La cittadina di Hadamar, in pieno
territorio tedesco fu un chiaro esempio. Questo manicomio sorgeva nel centro della
città (nella parte più alta) ed era visibile a tutti i cittadini, che diventano
consapevoli, abituandosi alla follia tedesca.
È importante sottolineare l'indifferenza dei cittadini e degli
intellettuali, che non prendono coscienza di ciò che accade intorno a loro.
Tutti sono consapevoli, quindi colpevoli.
Si sperimentarono metodi per uccidere, utilizzati successivamente per
sterminare i prigionieri nei campi di concentramento.
La vita degli emarginati e dei perseguitati diventò indegna di essere
vissuta. Queste persone vennero trasferite in centri di sterminio, che
crescevano di giorno in giorno (infatti i tedeschi aumentarono il ritmo per
contenere le spese).
Le leggi razziali coincisero con inizio della guerra, non solo una
guerra contro il resto del mondo ma anche contro i propri cittadini. Come
sottolinea Marco Paolini:"Se riesci ad ammazzare i tuoi figli, è più
semplice uccidere stranieri e sconosciuti".
Ad Hadamar ci sono stati episodi di opposizione, ma decisamente troppo
deboli.
Alcuni vescovi si opposero con forza e oggi meritano di essere ricordati
come esempio. Denunciarono gli omicidi e lo sterminio. Si chiesero se tutti noi
abbiamo il diritto alla vita solo se siamo prodottivi, migliori e superiori. Si
scagliarono contro chi si innalzava sopra altri uomini.
È importante inoltre mettere in evidenza l'aspetto della solidarietà tra
i perseguitati, che cercarono di mantenere viva la propria dignità. Nel '41 il
progetto T4 finì solo ufficialmente: il personale infatti venne poi impegnato
in qualcosa di più grande: la soluzione finale.
Alcune immagini tratte dal film:
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Elisa Landoni
Sempre qui guardo i migliori film https://filmsenzalimiti.page/ Il sito a questo proposito, mi è davvero piaciuto
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