IL SOGNO DI LILLI

La nostra classe negli anni si è sempre dedicata a svariati progetti per la Giornata della Memoria; quest'anno dovendo partire per Auschwitz abbiamo questo argomento particolarmente a cuore. Nel corso dell'anno per diverse materie abbiamo letto e analizzato graphic novel, per poi scoprire che l'arte non ha confini e che anche un fumetto può trattare temi così spinosi e complessi.  Proprio perché ci siamo concentrati sulle illustrazioni e sulla grafica, avendo letto "Il sogno di Lilli" ci sembrava significativo citarlo e parlarne, per divulgare questa affascinante storia.
Il libro, scritto da Sara Magnoli, ha raccolto la testimonianza di Lilli, che in giovanissima età, ha avuto a che fare con la Shoah.

Lilli nacque Vaifra Pesaro a Marsiglia nel 1938, da un commerciante di tessuti ebreo e una madre cattolica. Il padre fu deportato e ucciso ad Auschwitz al contrario della madre che a causa di una malattia riuscì ad evitare la deportazione. Nel libro è raccontato il periodo dell'infanzia trascorso nascosta dalla famiglia Avalle a Genova. 
Il libro si sviluppa su due piani: uno della realtà e uno del sogno. Lo stesso episodio è narrato da due punti di vista diversi: quello di una realtà cruda e spietata e quello dell’immaginazione di una bambina. Mentre lei sogna di essere la studentessa preferita in una classe che la accoglie o di partecipare al matrimonio perfetto tra i genitori, la realtà è una trama fitta di ingiustizie e discriminazioni. Il racconto è chiuso da una cornice composta da due lettere indirizzate al padre: la prima scritta nel ’44 per Natale da una giovane Lilli, di appena sei anni, mentre  quella finale è una considerazione fatta da una Lilli oramai adulta consapevole della sua vicenda e degli affetti che hanno caratterizzato la sua esistenza.  

Il libro, anche grazie al suo notevole successo, è stato pubblicato in due versioni, che differiscono per alcuni punti, più o meno significativi. Esse partono dalla copertina: nella prima versione la copertina è un collage di frammenti di riviste e disegni dell'illustratrice Giada Ricci. Questo stile è una costante di tutti i disegni del libro, appunto con episodi di sogno e di realtà caratterizzati anche in modo diverso dal punto di vista illustrativo. Il libro è in formato A4, ma sviluppato orizzontalmente. Nonostante all'apparenza sembri un libro per bambini, in realtà l'unico elemento fanciullesco è la figura della protagonista, ciò non toglie però validità e profondità ai temi trattati. La seconda versione appare più come un libro tradizionale, dove l'unico elemento di colore è la copertina, sulla quale riscontriamo però un rimando al bianco e nero utilizzato per le illustrazioni di Iante Rossetti e Tiziano Riverso, che contribuiscono a dare dinamicità a questa tecnica, che potrebbe sembrare piatta e impersonale.A questa dinamicità ha contribuito anche l’alternarsi dei due illustratori, avendo Iante realizzato le illustrazioni legate al sogno e Tiziano quelle legate alla realtà.

Nella prima edizione le due versioni degli episodi si ritrovano su pagine adiacenti, ma sono differenziati da colori di sfondo diversi, bianco e nero. Nella nuova edizione il bianco e nero vengono ripresi solo attraverso le immagini. Un'ulteriore differenza è l'introduzione diversa nelle due edizioni, dovuta al cambio d'editore e la nota delle autrici presente solo nella seconda edizione. Nella seconda parte del primo libro oltre all'album di foto e ai documenti presenti anche nella seconda edizione, ci sono anche 3 testimonianze dell'autrice,  di Lilli, di Leopoldo Avalle, il bambino che ha vissuto con lei a Genova, che nella seconda versione diventano due.  
In entrambi i libri il racconto e le filastrocche rimangono invariate, così come la prefazione di Marco Travaglio e le dediche delle autrici.

La nostra scuola negli anni ha avuto l’onore di ospitare molti incontri con gli autori di nuove uscite o, in questo caso, con i protagonisti di storie che hanno particolarmente colpito gli studenti. Una di questi è Vaifra Pesaro, insieme a Sara Magnoli, Tiziano Riverso e Iante Rossetti, che è stata invitata per la Giornata della M

emoria 2017. Questo è un pensiero di una ragazza che ha partecipato all’incontro: ”Questo libro mi ha colpito particolarmente perché parla della Seconda Guerra mondiale e dell'antisemitismo in maniera diversa: infatti la vicenda e' narrata da una giovane Lilli Pesaro, non del tutto consapevole di cio' che sta succedendo  alla comunità  ebraica, dato che sua madre ha deciso di tenerla all'oscuro per proteggerla. Anche l'incontro con la signora Pesaro mi ha colpito molto, soprattutto le sofferenze e le emozioni che provava nel raccontare la sua giovinezza.”


                                                                       ERICA AZZIMONTI, IANTE ROSSETTI, MATILDE ZARINI

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