INCONTRO CON IL LICEO SCIENTIFICO ARTURO TOSI
Per la
nostra classe, prepararsi al Viaggio della Memoria ha significato tante cose:
informarci sui posti che avremmo visitato, ascoltare testimonianze di
sopravvissuti, leggere libri, creare un workshop da presentare in treno... e
anche vivere un interessante dialogo con il liceo scientifico Arturo Tosi.
Alcuni ragazzi e professori di questa scuola infatti hanno avuto la possibilità di partecipare allo stesso progetto due anni prima di noi e si sono immediatamente resi disponibili a raccontarci della loro esperienza.
Alcuni ragazzi e professori di questa scuola infatti hanno avuto la possibilità di partecipare allo stesso progetto due anni prima di noi e si sono immediatamente resi disponibili a raccontarci della loro esperienza.
A questo scopo
sabato 3 febbraio ci hanno ospitati nel loro liceo, organizzando per noi un
incontro a tema “Viaggio ad Auschwitz”.
Si è
trattato di un’ora intensissima durante la quale ci hanno descritto il viaggio,
il programma e ci hanno riempiti di utili suggerimenti. Non solo indicazioni
tecniche (seppur anch’esse vantaggiose), quali “Portatevi cibo e coperte in
treno” e “Visitate Cracovia di sera, l’atmosfera è meravigliosa”. Ci hanno dato
veri e propri consigli per riuscire a vivere nel migliore dei modi un’esperienza
così straordinaria da coglierci impreparati su certi aspetti: ”Siate critici
nell’ascoltare la guida ai campi… talvolta ‘censurano’ alcune parti ‘scomode’
della storia”... ma probabilmente il suggerimento che più ci è rimasto nel
cuore è stato questo: “Non andate lí per ‘provare’, ma per ‘capire’”. Il regalo che questo viaggio lascia non è un
momento di commozione o di emotività fine a se stesso, è un lasciare che le
cose viste restino dentro di te e siano un preziosissimo strumento per
giudicare il mondo.
Nel
commentare la visita al Tosi con i miei compagni è emerso questo: quello che ha
colpito tutti noi è stato come quella discussione fosse stata una reale
condivisione. Non si è trattato solo di uno scambio di informazioni: a quei
ragazzi e professori interessava veramente sapere quali fossero le nostre
aspettative, paure e desideri riguardo al viaggio e a loro volta ci hanno poi
raccontato quale significato avesse avuto per loro tale esperienza; quanto li
avesse uniti come gruppo e quanto li avesse poi “messi al lavoro” anche una
volta tornati a casa.
Sono stati
piuttosto saggi, i nostri colleghi: molto di quello che -ci avevano raccontato-
li aveva sorpresi, ha poi stupito anche noi… come, per esempio, le enormi
dimensioni del campo di Birkenau, ma soprattutto come fosse difficile
non distrarsi in treno durante l’andata rispetto al ritorno, quando si è ancora
colmi dell’esperienza vissuta.
In
definitiva l’esserci confrontati con il liceo Tosi è stato un grande
arricchimento ed un’interessante opportunitá per lasciarsi provocare a vivere a
pieno il viaggio.
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