PER NON DIMENTICARE

Alcune ragazze della classe 5BL hanno avuto la possibilità di assistere alle presentazioni  del biennio e ne hanno ricavato delle informazioni importanti.La classe 2CSU ha presentato tramite power point e con sottofondo musicale alcune delle testimonianze dei personaggi più rilevanti che hanno vissuto personalmente l’esperienza di Auschwitz; come Trudi Birger, autrice di “ Ho sognato la cioccolata per anni”.Così scrive nel libro:«nessuno eccetto un altro sopravvissuto all’Olocausto, può pienamente comprendere quello che ci è successo. Questi ricordi non sono come degli indumenti, qualcosa di cui ci si può spogliare e mettere nell’armadio. Sono incisi sulla nostra pelle! Non possiamo liberarcene!»  .  La classe 1CSU  grazie ad un’ esperienza sonora e visiva molto significativa ha presentato la poesia di Ungaretti “Soldati” sottolineando la somiglianza tra la condizione dei militari in guerra con gli ebrei deportati.La classe ha in aggiunta mostrato alcune sequenze del film su Anna Frank che più rappresentavano frasi lette in precedenza, come l’ingresso della famiglia nel campo e il ritrovamento da parte del padre degli oggetti di valore della famiglia.La classe 1BC si è concentrata sulle leggi razziali, analizzando una serie di provvedimenti legislativi e amministrativi. La classe ha mostrato il video della proclamazione delle leggi da parte di Mussolini il giorno 18 Settembre 1938. Gli alunni hanno illustrato alcuni dei divieti portati dalle leggi razziali relativi al matrimonio, alle cariche pubbliche e alle scuole.Una studentessa della classe  1DSU parla dell’esperienza della nonna, nata nel 1926: ella ricorda l’uccisione di un suo caro amico  partigiano. La nonna ha anche raccontato che il marito visse l’esperienza della seconda guerra mondiale in Russia. A testimonianza delle sue vicissitudini scrisse un diario durante una guerra che andò perduto e decise di riscriverlo da capo. Nel diario racconta che ha dovuto uccidere persone, ed è stato ferito dai Russi.La ragazza non ha mai conosciuto il nonno.La classe termina la presentazione parlando del tema della discriminazione razziale e in particolare concentrandosi sulla figura di Ahmad Joudeh, giovane ballerino siriano che ballò con Roberto Bolle. La sua cultura islamica proibiva la danza e per questo cominciò a danzare di nascosto. Fu ricercato dall’ Isis perché insegnava segretamente a delle classi di danza e decise di tatuarsi la scritta “dance or die” proprio dietro la nuca dove i boia dell’ Isis infilavano la lama del coltello per tagliare la testa. Così lo avrebbero saputo anche loro: “Non ci sono altre strade per me, se non la danza”.                       
                                                                                                                       Giulia Fanchini















































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